vi invitano a riscoprire il documentaristaGIUSEPPE MORANDIIL 20 E IL 21 FEBBRAIO A ROMA UN OMAGGIO AL DOCUMENTARISTA DE “I PAISAN” E DELLA CULTURA RURALE DELLA BASSA PADANAgiovedì 20 febbraio – ore 17.30
Casa della Memoria e della Storia – sala multimediale
via San Francesco di Sales, 5Un incontro per approfondire la storia, l’evoluzione e l’attualità della cultura e del canto popolare della Bassa Padana.Durante l’incontro sarà presentato il cd Un mondo intero. La Festa della Lega di Cultura di Piadena, prodotto dal Circolo Gianni Bosio e dalla Lega di Cultura.Saranno presentiGiuseppe Morandi – Alessandro Portelli – Gianfranco Azzali – Roberto Seniga e Jajit Rai Metha***venerdì 21 febbraio – ore 20.00*Piccolo Apollo – Centro Aggregativo Apollo 11c/o Itis Galilei ingresso laterale di via Bixio 80/b(angolo via Conte Verde) – Romaproiezione diIPAISAN
un documentario di
Giuseppe MorandiItalia, 1999, 128′ – b&n e colore
al termine della proiezione l’autore incontrerà il pubblico insieme aMarco Müllerdirettore del Festival Internazionale del Film di RomaSimona Pezzanoricercatrice universitaria (IULM – Milano)Annamaria Granatellodirettrice Premio SolinasAlessandro Portellipresidente del Circolo Gianni Bosio
C’era una volta un mondo agricolo, immobile nelle sue tradizioni e dinamiche, che poi ha cominciato a trasformarsi con ritmi sempre più veloci e Giuseppe Morandi l’ha documentato. “Io non ho fotografato i muri delle cascine, ho fotografato le persone perché erano vive, perché potevano cambiare questo mondo, perché avevano un futuro…”, questi erano e sono i PAISAN delle campagne cremonesi fissati per sempre nelle immagini fatte da un uomo appartato, che difficilmente si trova nei libri, ma che per primo ha fotografato e filmato il mondo della campagna dall’interno.
I Paisan raccoglie alcuni dei migliori cortometraggi realizzati da Giuseppe Morandi dalla fine degli anni ’50 alla fine dei ’60, compreso un lavoro del 1991: El Pasturin (1956), Morire d’estate (1957), Inceris li barbi (cernono le barbabietole) (1964), El Vho (1966), La giornata del bergamino (1967), Jon, du, tri, quater, sach. La spartizione del granoturco (1967), L’amadasi la massa l’och (1967), Tonco, la festa del Tacchino (1967), Cavallo ciao (1966-1967), Barattieri el massa el nimal (1966), El calderon (1991).
Girati in presa diretta e montati “in macchina”, restituiscono una Padania fuori dal mito e dalla divagazione cine-letteraria. Un manifesto d’impegno civile in difesa di quel mondo che Morandi iniziò a fotografare per passione all’età di 16 anni. I suoi soggetti preferiti sono, per l’appunto, i “paisan”: contadini e allevatori, assieme agli animali e ai luoghi. Negli ultimi anni Morandi ha affinato il suo sguardo sui nuovi personaggi che oggi popolano il mondo della Bassa Padana perché dove prima c’erano i “bergamini”, che coltivavano la terra e accudivano gli animali, oggi ci sono gli immigrati.“Iniziava il boom della lambretta e della seicento. Iniziava la grande cacciata, l’emigrazione dalla campagna. E la civiltà contadina, che era durata duemila anni, stava ormai finendo. Volevo filmare i riti ancora in atto di quella civiltà. Se io ho fotografato e filmato la mia gente è perché l’ho amata e ho condiviso la sua storia e la lotta per la sua emancipazione. Meglio ho voluto dare un volto e raccontare la loro vita dall’interno, perché io ero e sono uno di loro. Ho voluto fissare la loro sapienza e il loro orgoglio“
Giuseppe MorandiNato a Piadena, dove tuttora vive, nel 1937 da famiglia operaia e contadina, Giuseppe Morandi inizia a fotografare e a usare la cinepresa nel 1956, incoraggiato dal maestro Mario Lodi e da Cesare Zavattini. Il suo lavoro di documentazione all’interno della Lega di Cultura di Piadena (fondata da Morandi e Gianfranco Azzali nel 1967 su spinta dell’intellettuale Gianni Bosio) viene diffuso attraverso mostre e volumi fotografici editi da Mazzotta: I Paisan, Volti della Bassa Padana, Cremonesi a Cremona, Quelli di Mantova ed altri, presentati in Italia e in Europa.Il suo straordinario lavoro di cineasta è stato presentato per la prima volta al festival di Locarno nel 1999 dall’amico Marco Müller (Il suo stile di cineasta “ad altezza d’uomo e di lavoro” è una vera rivelazione, Morandi è un istintivo che sa mettere in scena il caso e monta in macchina).
Il suo lavoro più recente Il colore della bassa, prodotto con Paolo Benvenuti, è stato presentato al festival di Venezia nel 2008 tra i Fuori Concorso della sezione Orizzonti.
*alle 20.00 ci sarà un aperitivo e alle 20.30 circa inizierà la proiezione
(tessera mensile 5,00 € – sottoscrizione libera per ogni evento)
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Martedí 25 febbraio ore 20.30
IL MURO E LA BAMBINA di Silvia Staderoli (Rassegna Premio Solinas/Apollo 11 – Documentario per il cinema)Mercoledí 26 febbraio ore 20.30
Concorso OBIETTIVI SUL LAVORO – STORIE DAL MONDO DELLA CONOSCENZA – proiezione dei film selezionati (UCCA – CGIL)Giovedí 27 febbraio ore 20.30
DAL PROFONDO di Valentina Pedicini (Rassegna Premio Solinas/Apollo 11 – Documentario per il cinema)Venerdi 28 febbraio ore 20.30 – presentazione del libro:
CHI SE NE FREGA DELLA MUSICAdi Enrico DeregibusGiovedi 6 marzo ore 20.30
VALENTINA POSTIKA IN ATTESA DI PARTIRE di Caterina Carone
Venerdi 7 marzo ore 20.30 – concerto:
MEMORIA FRA LE NUVOLE O FRA LE NUBI?
con Gianmaria Nerli, i madrigali con figure di Silvia Cassioli e il Tragico Ammore di Canio Loguercio con Alessandro d’Alessandro
Sabato 8 marzo ore 18.30 – incontro letterario:
FESTA ROMANA PER GIULIANO SCABIA





