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A viale Manzoni un esempio pratico della teoria di Wilson e Kelling

Forse la conoscete meglio come “La teoria dei vetri o delle finestre rotte” elaborata nel 1982 da J.Q. Wilson e G.L. Kelling, ed è “La teoria che afferma che mantenere e controllare ambienti urbani reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi, il bere in pubblico, la sosta selvaggia o l’evasione nel pagamento di parcheggi, mezzi pubblici o pedaggi, contribuisce a creare un clima di ordine e legalità e riduce il rischio di crimini più gravi.” (da Wikipedia).

Nel filmato seguente siamo a viale Manzoni, Esquilino, lato destro della strada nella direzione verso via Labicana. Il palazzo ripreso è stato per molto tempo sede dell’ Ufficio Scolastico Regionale ma da un paio d’anni, dopo il trasferimento di questo ufficio in altra sede, è stato svuotato e abbandonato. Nessuna manutenzione, nessun controllo e i risultati si vedono: graffiti ovunque, segni di bivacchi  diurni e notturni, sporcizia sparsa e centinaia di adesivi e manfesti abusivi sui muri e sulle serrande

Dall’altra parte della strada c’è il palazzo della FIAT o meglio, ora, FCA, una parete di travertino che in mancanza di controlli e manutezione sarebbe un’istigazione a delinquere per i vandali graffitari che insozzano tutti muri del Rione. Ebbene sembra di essere in un’altra città: muri puliti, nessun manifesto o adesivo e niente sporcizia.

Miracolo? No, semplicemente manutenzione e controllo. I rari graffiti subito eliminati e una videocamera che veglia 24 h. su 24 h. il tratto di strada.

Non ci sembra sia così difficile mantenere un minimo di decoro anche in una zona “difficile” come l’Esquilino. Basta un pò di buona volontà da parte di tutti.

Un chiaro esempio della teoria dei “vetri rotti” all’#Esquilino

Per chi non lo sapesse, questa è una teoria introdotta da J.Q. Wilson e G.L. Kelling nel 1982 secondo cui “investendo le risorse, umane e finanziarie, nella cura dell’esistente e nel rispetto della civile convivenza si ottengono risultati migliori rispetto all’uso di misure repressive. Al contrario, trascurando l’ambiente urbano, si trasmettono segnali di deterioramento, di disinteresse e di non curanza. Ad esempio l’esistenza di una finestra rotta (a cui il nome della teoria) potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale.” (da Wikipedia).

A viale Manzoni presso alcuni cassonetti domenica c’era questa situazione

20141122_103345Il solito incivile aveva buttato nei giorni precedenti un vecchio espositore per terra vicino ai cassonetti. All’inciviltà di queste persone si era aggiunta l’incuria dell’AMA che l’ha lasciato lì per giorni. Lunedì mattina questo era il panorama vicino agli stessi cassonetti :

20141124_074643all’espositore si erano aggiunti due materassi e una grossa cornice. Durante la mattinata sono stati rimossi i materassi e la cornice ma l’espositore è ancora lì. Non solo,  l’incivile che l’ha buttato ha creduto bene di gettarne un’altro presso altri cassonetti 50 metri più avanti e anche quello è ancora là

20141123_085202Che dire, l’inciviltà e l’ignoranza di troppe persone sembrano non avere più limiti, ma anche l’AMA ci sta mettendo del suo per fare di Roma una città da terzo mondo.