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22 e 23/10/25 “Black Mountains” al Teatro Basilica

22 e 23 ottobre 2025 

TEATRO BASILICA – PIAZZA DI PORTA SAN GIOVANNI, 10

Black Mountains

Descrizione

Black Mountains è un’opera teatrale che intreccia mito, memoria e storia per raccontare il rapporto dell’uomo con la terra. 

La scena si apre con Mnemosine, dea della memoria, che guida il pubblico in un viaggio senza tempo. La narrazione si svolge in tre capitoli, ognuno dedicato a un’epoca e a un conflitto diverso. Dalla leggenda di Ercole e Kroton, dove il sangue di un pastore segna la nascita di una città, alle rivolte contadine di Fragalà del 1949 nella provincia crotonese, un simbolo di lotta per la giustizia e per il diritto alla terra. Infine, ci si addentra nel cuore dell’industrializzazione con la storia della fabbrica Pertusola Sud, che ha contaminato la terra di Crotone con tonnellate di rifiuti tossici, lasciando dietro di sé una ferita aperta.
Attraverso un linguaggio fisico e visivo, lo spettacolo interroga il pubblico su una domanda fondamentale: quando l’uomo ha iniziato a considerare la terra come un suo possesso? 

La memoria si fa corpo, voce e immagine, mentre i confini tracciati sulla terra si rivelano il frutto di conflitti, sacrifici e sfruttamenti. Con un’estetica essenziale, che combina proiezioni digitali, scenografie mobili e un uso evocativo del suono, Black Mountains si presenta come un invito a ricordare ciò che è stato per comprendere ciò che siamo. In un’epoca in cui la crisi ambientale ci costringe a ripensare il nostro rapporto con il pianeta, lo spettacolo si fa specchio della fragilità umana e della sua incessante ricerca di significato.

Date

22 e 23 ottobre 2025, ore 21:00

Prezzo

✦ Intero: 18€ ✦ Online: 15€ ✦ Ridotto: 12€

Crediti Artistici

Ideazione, regia e drammaturgia Simone Bevilacqua

Con Domenico Pizzulo, Flavio Bossalini, Marzia D’Angeli

Sound Design Teatro Ebasko e Domenico Pizzulo

Scenografie digitali  L4R

Light design Teatro Ebasko e L4R

Scenografie Teatro Ebasko e Spazio MET di Bologna

Costumi e oggetti Teatro Ebasko

Produzione Teatro Ebasko APS [2024]

Sostegno alla produzione Regione Calabria, Comune di Melissa (KR), Regione Emilia-Romagna

Dal 10 al 12/10/25 “Un mare di giada” al Teatro Basilica

Dal 10 al 12 ottobre 2025 

TEATRO BASILICA – PIAZZA DI PORTA SAN GIOVANNI, 10

Un mare di giada

Descrizione

I tempi in cui le parole e i suoni erano immagini erano forse i più felici

Il vecchio straordinario pittore Wang Fo, dopo aver dotato di un’anima il suo discepolo Ling, vagabonda con lui lungo le strade della Cina dipingendo incantato paesaggi animati da viventi umani e non umani… Giunto nella città imperiale, viene arrestato dalle guardie dell’Imperatore per essere giustiziato. Com’è potuto accadere che la sua pittura sublime si sia trasformata in un imperdonabile delitto?

Nello spettacolo, l’arte del narrare storie, paesaggi e personaggi di Sista Bramini si fonde con la musica di Sara Galassini che, creata con una molteplicità di strumenti dalle sonorità orientali e fiabesche, contribuisce a generare l’atmosfera emotiva e misteriosa di questo racconto sapienziale il cui cuore scabroso si trova nell’inconciliabile relazione tra l’Arte e il Potere, tra il pittore e l’imperatore. Nell’inscindibile rapporto, umano e creativo, tra il maestro artista e il suo discepolo riecheggia quello tra la narratrice e la musicista che l’accompagna. I paesaggi naturali incontrati dalle performer si fondono con quelli evocati dai dipinti di Wang Fo a loro volta trasfigurati dalla poesia narrativa della Yourcenar.

Tra gli strumenti musicali: diversi gong, campane tibetane e giapponesi, piatti, diapason della Biosonic Enterprise, shruti box, tamburi provenienti da varie culture: darbuka, tamburo a cornice, tamburo dell’oceano, flauto Shakuhaci, Zitter, Koshi Chimes, Kalimba.

Dal 30/9 al 3/10/25 “Pluto, o il dono della fine del mondo” al Teatro Basilica

Dal 30 settembre al 3 ottobre 2025

TEATRO BASILICA

Pluto, o il dono della fine del mondo

di Anton Giulio Calenda e Valeria Chimenti

 

tratto dal Pluto di Aristofane

regia Alessandro Di Murro

con Matteo Baronchelli, Alessandro Di Murro, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia

musiche originali di Amedeo Monda

disegno luci Matteo Ziglio

costumi Giulia Barcaroli

assistente alla regia Rebecca Righetti

direzione organizzativa Bruna Sdao

una coproduzione Gruppo della Creta e Cadellino Srl

con il sostegno del Ministero della Cultura

con la partecipazione straordinaria degli allievi attori del Progetto Speciale “Aristofane nostro contemporaneo”

Aristofane è ormai un nostro compagno di viaggio perché ci siamo riconosciuti nella sua ambiguità politica: nella sua capacità di non schierarsi con nessuno, ma attaccare sempre, amici e nemici.

Così, a due anni di distanza dallo spettacolo Acarnesi, che denunciava la nostra sofferenza verso la guerra, da quest’anno vogliamo prendercela con i ricchi (o seguendo il nostro autore con i poveri) attraverso un testo sorprendente come il Pluto.

Cosa succederebbe se tutti fossimo ricchi? E se a tutti fosse concesso ozio illimitato?

È su questa utopia che si gioca l’opera di Aristofane “Pluto”, che prende il nome da un Dio tanto poco spirituale, quanto assai utile e concreto. Il cieco Pluto, dio della ricchezza nel pantheon elenistico, viene rapito da Cremilo, contadino ateniese, affinché smetta di elargire ricompense ai malvagi e sofferenze agli onesti. Succederà nella vicenda, che, curata la cecità di Pluto, i soldi saranno bulimicamente distribuiti a tutti e che quindi lavorare diverrà inutile.

Se per Cremilo-Aristofane, protagonista della vicenda, la giustizia redistributiva è il ragionevole farmaco da applicare sulle piaghe della società ateniese, per Povertà, che irrompe in scena come antagonista, una indiscriminata ricchezza a portata di tutti è “azione folle, sacrilega, criminale”. Insomma se tutti sono ricchi ma chi vuole rimboccarsi le maniche?

Se Povertà è il capitalismo e Pluto una forma idilliaca di comunismo noi applichiamo il metodo aristofanesco e prendiamo le distanze da entrambi. Con questo materiale così vivo e multiforme costruiremo uno spettacolo che renderà evidente la crisi irreversibile di queste due ideologie. Ci manterremo ben distanti da forme estreme di nichilismo, andremo alla ricerca di qualcosa di nuovo che, lo ammettiamo, ancora non conosciamo. Ottimisti perché consapevoli che l’umanità sbaglia ma sbaglia sempre meglio.

La stagione teatrale 2025/26 del Teatro Basilica

Stagione teatrale 2025/26

TEATRO BASILICA – PIAZZA DI ORTA SAN GIOVANNI, 10

 

È arrivata la TeatroBasilica-Mania.

Nell’antica Grecia, la Mania era considerata una forma di follia sacra: l’estasi dei profeti delfici, che ricevevano dal dio la capacità di vedere oltre. Una follia sana che  svela il presente nella sua verità più profonda.

La settima stagione del TeatroBasilica è allora Mania della visione, come atto necessario per affrontare un futuro che ci appare sempre più incerto, oscuro, e atroce. 

La postura che abbiamo assunto nel corso delle passate stagioni si è fatta più compatta e radicale, costruita con cura attorno ad artisti ed artiste che hanno condiviso con noi questa identità.

Il TeatroBasilica in questa stagione sarà abitato da alcune tra le realtà emergenti più significative della scena italiana, accanto ad artisti affermati che in questi anni hanno saputo ridefinire il teatro contemporaneo.

Un’attenzione speciale, quest’anno, è dedicata agli Extra-Mania: eventi collaterali che rappresentano i nostri territori di maggiore sperimentazione. Qui si esplorano nuovi linguaggi scenici, si attivano riflessioni culturali, si creano percorsi di formazione pedagogica.

Vi aspettiamo da fine settembre per contagiarvi con la TeatroBasilicaMania.

30/5/25 “Animalia (primo sguardo) + Vanessa” al Teatro basilica

30 maggio 2025

TEATRO BASILICA

Animalia (primo sguardo) + Vanessa

 

𝑨𝑵𝑰𝑴𝑨𝑳𝑰𝑨 (𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒐)
MI SIEDO E CERCO E CAREZZO E RICERCO E HO PAURA E SENTO MI IMPENNO.
VI TOCCO.
MI PIACE. GUARDARVI NEGLI OCCHI
LA VOLPE LO SA: C’E’ IL MONDO DEI SOGNI NEGLI OCCHI DEGLI ALTRI.
Primo studio di una danza che viene abitata dall’ empatia viscerale ed evocativa dello sguardo. Sguardo che ascolta, che si proietta e gioca con quello che riceve trasformandosi in movimento, creando suggestioni del privato tra performer e spettatore attraverso la danza.
Il processo visionario, ipnotico e creativo dello sguardo e della percezione sensoriale che si crea, si tramuta in un movimento che vuole ricercare una danza di ascolto, evocativa di un linguaggio coreografico di ricerca personale che mira a diventare un’esperienza visiva sensoriale. Un campo vuoto che viene riempito e trasformato continuamente attraverso zone temporaneamente abitate dalla danza dell’anima-animale.
Protagonista infatti è proprio il corpo che, cadendo in questo profondo stato di ascolto visivo, insegue il fulmineo percorso dei circuiti immaginari, fisici ed emotivi che catturano e collegano punti lontani dello spazio e del tempo, avendo come urgenza quella di portare in scena le verità del toccare il privato, dell’empatia e dell’ascolto.
Autrice e performer: Elisa Quadrana
𝑽𝑨𝑵𝑬𝑺𝑺𝑨
La Vanessa Atalanta è una farfalla tipica delle regioni mediterranee. Come tutte le farfalle, attraversa un processo di metamorfosi che la porta a trascorrere gran parte della sua vita in una forma considerata poco attraente, quella del bruco. Solo in seguito si trasforma, rivelando la sua bellezza e guadagnandosi l’ammirazione dello sguardo esterno. Vanessa affronta il tema della repressione del corpo nella società contemporanea. La scena è dominata da un telo di plastica, una barriera semitrasparente che separa e al tempo stesso rivela, creando un confine ambiguo tra libertà ed oppressione. Il movimento si articola tra tentativi di adattamento, ribellione e trasformazione, ponendo al centro la tensione tra il desiderio di espressione e i limiti imposti dall’esterno. Il lavoro nasce da una riflessione sulle costrizioni, visibili e invisibili, che regolano il corpo nello spazio sociale e si sviluppa attorno alla relazione tra il corpo, inteso come soggetto, ed il telo, che diventa una seconda pelle, separando l’interno dall’esterno. La plastica diviene simbolo di un vincolo imposto, ma anche di un habitat naturale all’interno del quale si è destinati a nascere e che può essere attraversato, deformato, abitato o infranto.
Progetto a cura di Beatrice D’Amelio
Con il supporto di Incubatore per futur_ coreograf_ C.I.M.D. Danza Milano 2024,
Produzione B-ped
collaborazione drammaturgia Beatrice Capanni
Biglietti al seguenta link

29/5/25 “Boomerang – Studio” al Teatro Basilica

29 maggio 2025

TEATRO BASILICA

Boomerang – Studio

Una performance partecipativa che rivela la forza della danza nel suo costruirsi, giocando insieme al pubblico con delle semplici pratiche di interazione. Quattro performer attivano dei processi basati sulla composizione in tempo reale, in cui le danze si evolvono grazie ai feedback degli osservatori, proprio mentre quest’ultimi evolvono nella loro “visione”, che è anche esperienza corporea.
E questo ricevere arricchente dopo aver dato, sia da parte di chi osserva che di chi danza, somiglia alla magia del lancio di un boomerang!
Concept e coreografia: Simona Lobefaro e Lorenzo Giansante
Danza: Simona Lobefaro, Lorenzo Giansante, Luca Piomponi, Martina Paci
Light design: Dario Aggioli
Sound design: Lorenzo Giansante
Con il sostegno della residenza artistica “Il filo immaginario” di Gommalacca Teatro
Con il supporto di Spin Time Labs
Con il sostegno di Atacama Onlus
Biglietti al seguente link

28/5/25 “VU-Studio” al Teatro Basilica

28 maggio 2025

TEATRO BASILICA

VU-Studio – Nel Blu

VU è all’interno di una ricerca intorno all’invisibile che unisce diversi piani di relazione tra il corpo e lo sguardo. Attingendo a riferimenti multipli il campo della visione è offuscato dal confine tra presenza e attesa, tra vita e morte. Ispirandosi al ballo caraibico del Limbo e alla sua simbologia di passaggio verso il regno dei morti e alla Morte del Cigno come rinuncia della verticalità, negazione dell’ascesa e tragitto verso il suolo, la danza si sviluppa in uno spazio di fragilità e transizione. Il corpo si abbassa, sfiora il suolo, si tende nell’intervallo, sperimentando il lento svanire e la trasformazione nel disfacimento. Il suono diventa complice di questa discesa, tracciando un paesaggio acustico che accompagna il progressivo scolorire del corpo. Uno sfuggire allo sguardo che disegna una coreografia in esaurimento e mostra i resti di un processo di scomparsa. Un progetto che descrive la potenza dell’atto di resa e che sceglie di abitare ciò che spesso preferiamo fuggire. VU come visto in francese ma anche come penultima lettera dell’alfabeto, per provare ad osservare quello che accade ad un passo dalla fine.
Di Fabritia D’Intino e Federico Scettri
Coreografia e danza: Fabritia D’Intino
Disegno sonoro: Federico Scettri
Produzione esecutiva: Chiasma
Sostegno: Hunt Cdc e Alloggiando Art Fest 2024

Dal 26 al 30/5/25 “Nel Blu – Orizzonti della danza contemporanea” al Teatro Basilica

Dal 26 al 30/5/25

TEATRO BASILICA

Nel blu – Orizzonnti della danza cotemporanea

 

Il TeatroBasilica, in collaborazione con il Gruppo della Creta, presenta la terza edizione di “Nel Blu – Orizzonti della danza contemporanea”, a cura di Chiara Marianetti.

 

Cinque giornate, dal 26 al 30 maggio, dedicate alla danza contemporanea in divenire, in cui artisti e pubblico condividono spazi, esperienze e riflessioni. “Nel Blu” è un luogo di accoglienza e creazione condivisa, pensato per dare voce alle necessità artistiche che emergono nella delicata fase di produzione di un’opera.

𝐈𝐍𝐅𝐎
info@teatrobasilica.com
+39 392 9768519

 

Dal 26 al 27/5/5 “Ho bisogno di pecore” Laboratorio di ricerca e creazione presso il Teatro Basilica

Un laboratorio aperto a tutti e tutte, anche a chi non ha mai danzato: torna 𝑯𝒐 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒆𝒄𝒐𝒓𝒆.
Si crea, si ascolta, si scrive, si danza. Si sogna un orizzonte condiviso.
E poi: si festeggia tutti insieme, si danza ancora!
𝟮𝟲 𝗲 𝟮𝟳 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼, al #TeatroBasilica, dalle 18:00 in poi
il 27, dalle 21:30, c’è il Grande Ballo Finale aperto a tutti
Facciamo spazio. A un po’ di noi, a un po’ di danza, a un po’ di desiderio.
𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 scrivendo a info@teatrobasilica.com
𝘗𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘢𝘴𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢 𝙉𝙚𝙡 𝘽𝙡𝙪 – 𝙊𝙧𝙞𝙯𝙯𝙤𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙚𝙢𝙥𝙤𝙧𝙖𝙣𝙚𝙖
26 – 30 𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 2025
𝘚𝘤𝘰𝘱𝘳𝘪 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘳𝘢𝘮𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘭𝘪𝘯𝘬 https://www.teatrobasilica.com/nel-blu

16 e 17/5/25 “Il muro trasparente – Delirio di un tennista sentimentale” al Teatro Basilica

16 e 17 maggio 2025

TEATRO BASILICA

Il muro trasparente – Delirio di un tennista sentimentale

Max affronta la crisi della sua vita come ha sempre fatto: giocando a tennis.
Si misura con la passione del tennis e la passione amorosa.
Gioca, pensa, racconta, si dibatte.
Emergono emozioni ed ossessioni. Momenti di silenzio si alternano a urli di sfida, quasi disperati, di un uomo alle prese con gerarchie di sentimenti che si travasano l’uno nell’altro.
Le soluzioni si fanno problemi, l’agonismo dell’innamoramento trascolora nella rivalità tra solitudine e vita.
Avrà il fiato necessario per portare a termine la partita?
a cura di 𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗖𝗼𝗱𝗲𝗻𝗮, 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗢𝗻𝗴𝗮𝗿𝗼 e 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗩𝗮𝗹𝗲𝗿𝗶𝗼
con 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗩𝗮𝗹𝗲𝗿𝗶𝗼
scena 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗣𝗮𝗻𝘇𝘂𝘁𝗼
progetto fonico 𝗡𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗙𝗮𝘀𝗼𝗹𝗶
fonica 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗧𝘂𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮, 𝗕𝗼𝗿𝘂𝘁 𝗩𝗶𝗱𝗮𝘂
direttore di scena 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗗𝗲 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗶𝘀
disegno luci 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗦𝗽𝗮𝗴𝗻𝗼𝗹𝗹𝗶
luci 𝗗𝗮𝘃𝗶𝗱𝗲 𝗖𝗼𝗺𝘂𝘇𝘇𝗶, 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗠𝗮𝗰𝗼𝗿𝗶𝗴𝗵
una coproduzione 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗦𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗙𝗿𝗶𝘂𝗹𝗶 𝗩𝗲𝗻𝗲𝘇𝗶𝗮 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮 e 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗦𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗩𝗲𝗿𝗼𝗻𝗮
Compagnia esecutrice 𝗧𝗘𝗔𝗧𝗥𝗢 𝗦𝗧𝗔𝗕𝗜𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗙𝗥𝗜𝗨𝗟𝗜 𝗩𝗘𝗡𝗘𝗭𝗜𝗔 𝗚𝗜𝗨𝗟𝗜𝗔 𝗘 𝗧𝗘𝗔𝗧𝗥𝗢 𝗦𝗧𝗔𝗕𝗜𝗟𝗘 𝗗𝗜 𝗩𝗘𝗥𝗢𝗡𝗔