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Esquilino, offresi opportunità : il Ninfeo degli Horti Liciniani

E’ dei giorni scorsi la notizia di accordi stipulati per la sponsorizzazione dei lavori di restauro del Colosseo e dei Fori Imperiali. Ci permettiamo di suggerire a qualche coraggioso ed intraprendente  imprenditore che nel rione Esquilino ci sono tanti monumenti, non certo al livello di quelli sopracitati, ma sicuramente importanti e prestigiosi che aspettano da anni di essere restaurati, valorizzati e ridonati all’interesse turistico.

Ninfeo degli Horti Liciniani

Iniziamo con il Ninfeo degli Horti Liciniani (conosciuto anche come Tempio di Minerva Medica), splendido monumento del IV secolo d. C., unica parte arrivata fino ai giorni nostri dell’immenso complesso edilizio che era la dimora dell’imperatore Licinio Gallieno. E’ la terza cupola dell’antica Roma per ampiezza di diametro  dopo quelle del Pantheon e di Santa Maria degli Angeli . E’ un monumento conosciutissimo da sempre e immortalato nei secoli passati da svariati artisti primo tra tutti il Piranesi.

Tempio di Minerva Medica - G.B. Piranesi

Restaurarlo e aprirlo al pubblico (è chiuso da decenni) non solo darebbe alla zona un impulso turistico non indifferente ma potrebbe essere utilizzato anche per altri eventi. A tal proposito riproponiamo un ottimo studio in 3D realizzato da mywaay46 che pubblicammo in uno dei primi post di questo blog : è un esempio di come il Ninfeo potrebbe essere utilizzato per ambientazioni scenografiche di grande effetto e quindi di grande impatto mediatico.

Anche se può sembrare incredibile attualmente è sempre chiuso e in stato di quasi abbandono con una ferrovia (Laziali – Giardinetti) che passa a pochi centimetri e che reca danni considerevoli per i continui microsismi dovuti alle vibrazioni causate dal passaggio dei convogli. Un restauro mirato e una riquaificazione urbanistica della porzione di strada (via Giolitti) su cui insiste, con la relativa dismissione dell’ormai obsoleta ferrovia in vista anche dell’ormai prossima apertura della nuova Metro C, donerebbe non solo al rione ma alla città di Roma un altro monumento capace di attrarre migliaia e migliaia di turisti.