Una camera d’albergo non possiede il calore di una casa: ci si sente soli, immersi nella propria esistenza scandita da amore, delusione, fallimento, paure. Quei mobili asettici assistono alle nostre vite avviluppatesi nel gorgo di una modernità che non addolcisce, né consola.
Camera 701 racconta per quadri la crisi dell’uomo e della donna contemporanei. Singoli e individui che rimangono stritolati negli schemi e negli stereotipi entro cui sono sempre più relegati. Il campo nel quale s’incontrano e si confrontano è quello dei sentimenti: l’amore, l’attrazione, l’odio, la paura. Sentimenti che attraversano le nostre vite e che spesso ne condizionano l’evoluzione.
Date
dall’11 al 13 dicembre 2025, ore 21:00 14 dicembre 2025, ore 16:30
SALVO FICARRA – CAROLINA ROSI e con NICOLA DI PINTO – MARIO PORFITO – MARCELLO ROMOLO
regia LUCA DE FILIPPO e con (in ordine di apparizione) VIOLA FORESTIERO, FEDERICA ALTAMURA, VINCENZO CASTELLONE, ANDREA CIOFFI, CARMEN ANNIBALE, PAOLA FULCINITI
Non ti pago! Nel 2015 l’ultima messa in scena della Compagnia di teatro di Luca De Filippo, amici e compagni di lavoro legati al rigore e alla straordinaria capacità artistica di Luca che ne curò la regia: fu la sua ultima regia. A dieci anni dalla sua scomparsa ho deciso di riportare sulle tavole del palcoscenico la commedia; per omaggiarlo certo, ma soprattutto per restituirlo al suo pubblico che continua ad amarlo e a quei ragazzi che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo come persona e di applaudirlo in teatro. Così mi sono dedicata con forza al progetto, cosciente della responsabilità che avrei dovuto affrontare, ma anche certa del sostegno che avrei incontrato nel proporlo.
Dieci anni fa ho voluto conservare la scenografia: il fondale, il suo bellissimo boccascena, gli oggetti, hanno ripreso vita come fossero stati sempre pronti per arrivare in un altro teatro, in un’altra città di questa lunghissima e a volte complicata tournée che è la vita… Curando l’allestimento sapevo che, pezzo dopo pezzo, insieme ai costumi, alle scene, alle musiche, i ricordi mi avrebbero rintracciata … e alla gioia di ritrovarmi nei teatri, si sarebbe silenziosamente insinuata in me e senza chiedermi permesso, anche quella sofferenza che si prova nell’affrontare la memoria delle perdite, ma con la consapevolezza che, quella memoria, diventa poi parte di noi, non ci abbandona mai e ci rende ciò che siamo. In Non ti pago! ho ripreso la visione scenica di Luca che, in una personale prospettiva delle opere di Eduardo, aveva a mano a mano accentuato l’avidità morale dei personaggi. Attraverso la comicità della componente ludica, del gioco del lotto, Luca aveva letto la storia in chiave moderna e aveva registrato con cura in modo quasi grottesco ma mai macchiettistico, i temi che Eduardo, autore di indiscussa contemporaneità, ha sempre analizzato nelle sue opere: la disgregazione dei rapporti familiari, metafora del disfacimento di una società. Ingredienti non secondari. Insieme a me sul palco ci saranno gli attori e i tecnici della Compagnia di teatro di Luca De Filippo, felici di poter partecipare di nuovo a questa avventura. E con noi ci sarà, nelle vesti del protagonista Ferdinando Quagliuolo, un interprete di straordinaria sensibilità che ha aderito con entusiasmo al progetto. Salvo Ficarra, emozionato, commosso, ha deciso di affrontare il personaggio protagonista della commedia, con le sue doti caratterizzate da leggerezza e spessore, incontrandone lo spirito comico ma accentuandone le ombre interiori. Facendo suo l’intento di Luca: creare un dialogo continuo con il pubblico che verrà a vedere la commedia. Facendo vibrare quelle corde che sono nella sua cifra artistica come lo erano in quella di Luca. Per questo e per aver accettato di entrare in questa famiglia teatrale, per averci regalato il suo Ferdinando Quagliuolo in una chiave di lettura originale, lo ringrazio con tutto il cuore. Non mi resta che augurare buon divertimento al pubblico che ha voluto bene a Luca e che speriamo, ci accolga ancora con quel calore che ci ha sempre manifestato dalla sua scomparsa.
Una serie dedicata al teatro americano indipendente, in un momento storico in cui la libertà di espressione – garantita dal Primo Emendamento della Costituzione – viene sempre più spesso messa in discussione, se non apertamente negata.
La rassegna dà voce a drammaturghi e artisti che, attraverso il teatro, continuano a interrogare la società e a difendere il diritto a esprimersi liberamente.
A curarla è KIT Italia di Roma, realtà specializzata nella traduzione e nell’adattamento per sopratitoli di testi teatrali in lingua inglese. Partner del progetto sono Kairos Italy Theater di New York e il Teatro Basilica, che ne è anche il produttore e ospita la serie. Le traduzioni dei testi sono state prodotte da OnStage! Festival in collaborazione con il Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere dell’Università Roma Tre.
OnStage! Festival è stato fondato nel 2019 da KIT Italia, The International Theatre e Kairos Italy Thater in collaborazione con MThI.
Programma:
9 dicembre 2025: “Lost and Found” di Kaaron Briscoe, a cura di Giordana Morandini / Zio Albert Produzioni, Traduzione Aurora Tosatti*
19 gennaio 2026: “Battezzati fino al midollo” (titolo originale “Baptized to the bone”) di Dave Johnson, a cura di Fucina 0, Traduzione Claudia Bedetta*
16 febbraio 2026: “Consenso” (titolo originale “Consent”) di Frank J. Avella, a cura di Gruppo della Creta, Traduzione Donatella Codonesu
9 marzo 2026: “Actually, we’re Fucked!” di Matt Williams – a cura di Gruppo della Creta, regia di Meghan Finn Traduzione Claudia Zerilli*
*Traduzioni a cura di OnStage! festival in collaborazione con Università Roma Tre, Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere
Date
9 dicembre 2025: ore 19:30 19 gennaio 2026, ore 21:00 16 febbraio 2026, ore 21:00 9 marzo 2026, ore 21:00
con Stefano Fresi, Toni Fornari, Emanuela Fresi e con Cristiana Polegri di Toni Fornari scene di Alessandro Chiti regia di Augusto Fornari Produzione Golden Star – Teatro Golden
In occasione del trentesimo anno dal debutto in scena, il Trio “Favete Linguis” (Stefano Fresi, Emanuela Fresi e Toni Fornari) si riunisce in una serata speciale al Teatro Ambra Jovinelli per ripercorrere insieme al pubblico una carriera fatta di numeri e successi che hanno divertito e incantato i palcoscenici di tutta Italia. Il trio vocale, che si è ispirato al Quartetto Cetra ricalcandone lo stile comico-parodistico, in questo spettacolo, interpretano tutte le canzoni di maggior successo del teatro musicale degli ultimi 60 anni. Il repertorio spazierà fra le meravigliose canzoni del quartetto Cetra, ai più grandi successi della commedia musicale italiana di Garinei & Giovannini, passando per i successi di Carosone, Petrolini fino ad arrivare a Sanremo, sempre però con un’interpretazione e una chiave originale e moderna tipica dei Favete Linguis. Non mancheranno esilaranti parodie musicali caratterizzate da un gioco continuo dove si mescolano divertimento scenico e virtuosismo vocale. Importantissima è la presenza di un quartetto musicale che accompagnerà dal vivo la serata, nel quale spicca la presenza di Cristiana Polegri, sassofonista e cantante. La Regia è affidata ad Augusto Fornari che ha il merito di averli fatti debuttare a teatro nel lontano 1995. La scenografia è di Alessandro Chiti.
La memoria rappresenta da sempre, nella percezione comune, uno dei tratti distintivi
dell’essere umano. La nostra identità in perenne costruzione e mutamento si poggia infatti su un continuo processo di rievocazione, riformulazione o cancellazione del passato. La sua struttura ci rende ciò che siamo nel tempo, nel nostro essere qui e ora, in balia di un movimento altalenante tra ricordo e dimenticanza.
Una sommersione continua di persone, oggetti e sentimenti. A raccontare in scena questa fragilità nel nostro rapporto col passato è una coppia, Lui e Lei, unita (e separata) da un tavolo con al centro una torta.
Due persone che si parlano, guardano, giocano, due persone che si scontrano e riappacificano su un palcoscenico in cui il tempo si liquefa ed è difficile distinguere tra il piano reale del presente, quello del ricordo e quello della semplice immaginazione.
Chi sta parlando a chi? Quello che stiamo vedendo accade realmente o è il tentativo di ricordare (o dimenticare) qualcosa?
Crediti Artistici
regia e ideazione Alessandro Businaro
drammaturgia Stefano Fortin
con Grazia Capraro e Vassilij Gianmaria Mangheras
suono Dario Felli
assistente alla regia Chiara Businaro
tecnico luci e suono Francesco Manzoni
produzione Tib Teatro
Date
6 dicembre 2025, ore 21:00 7 dicembre 2025, ore 16:30
*Carlo Di Maio* con Sergio Cristofani e Gloria Zaia e l’amichevole partecipazione di Davide Di Lecce in un’invettiva sentimentale nei confronti di Roma. Liberamente tratto da Valeria Montebello e Cesare Pascarella.
Facendo dialogare alcuni articoli della Montebello e Storia Nostra di Pascarella con la musica dal vivo, si intende omaggiare il fascino della capitale….nonostante l’attuale degrado. Uno spettacolo amorevole, divertente, dissacrante.
Sabato 6 dicembre ore 19.30 Domenica 7 dicembre ore 17.30
Binario30 via Giolitti 159 Biglietto intero 14 euro, ridotto ( pensionati e under 25) 10 euro tessera associativa 2 euro info e prenotazioni info@binario30teatro.it mob. 351 7830744
Palazzo Merulana è lieto di ospitare il concerto di Riccardo Pes, “Sgrìoban Dìomhair”, decimo appuntamento della rassegna IN TUTTI I SENSI – II edizione.
Il concerto è il risultato di un tour creativo nelle Highlands, un periodo di intensa solitudine immerso nelle suggestive atmosfere delle montagne scozzesi, tra musica e natura, compiuto con il sostegno dell’Arts Council England.
Riccardo Pes si distingue nel panorama musicale contemporaneo come uno dei più versatili e innovativi violoncellisti della sua generazione. Formatosi al Royal College of Music di Londra, è un musicista eclettico capace di essere un interprete raffinato del repertorio classico e al tempo stesso uno sperimentatore instancabile.
Il suo repertorio abbraccia dalle composizioni barocche e rinascimentali, eseguite anche su strumenti d’epoca, alle più ardite sperimentazioni contemporanee. Particolarmente significativa è la sua ricerca sul rapporto tra musica e paesaggio e tra musica e fisica, l’uso innovativo della loop-station e l’utilizzo della tecnologia, che gli permette di creare suggestivi e stratificati paesaggi sonori, dimostrando come la musica classica può parlare un linguaggio attuale e capace di coinvolgere nuove generazioni di ascoltatori.
Il suo singolo “Lament for the Tree” – un’emozionante elegia di stile gaelico per violoncello e natura – è stato scelto dalla BBC come colonna sonora dei programmi dedicati all’iconico Sycamore Gap Tree, il maestoso sicomoro ultracentenario che svettava solitario lungo il Vallo di Adriano. Abbattuto nel 2023 in un atto di vandalismo, l’albero – simbolo di resilienza e bellezza paesaggistica – era considerato un vero e proprio monumento naturale, amato da generazioni. La composizione di Riccardo Pes, con i suoi afflati malinconici e le atmosfere sospese, è diventata un tributo sonoro alla sua memoria, catturando il lutto collettivo e la connessione spirituale tra musica, storia e territorio.
Oltre alla sua carriera solistica, Riccardo Pes è direttore artistico dell’Orchestra d’Archi Blanc, un ensemble innovativo interamente dedicato alla musica contemporanea per archi, che esplora nuove sonorità con collaborazioni transdisciplinari.
Il progetto In tutti i sensi – II edizione è vincitore dell’Avviso pubblico finalizzato alla raccolta di proposte progettuali per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione capitolina in occasione del Giubileo 2025, promosso da Roma Capitale in collaborazione Zètema Progetto Cultura.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili; prenotazione fortemente consigliata.
testi Makkox e Valerio Aprea una produzione Argot Produzioni e Dada in co-produzione con Fondazione Sipario Toscana onlus – La Città del Teatro in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito in collaborazione con Elastica
L’ apocalisse è imminente. L’ apocalisse è prossima. L’apocalisse è inevitabile. Ma siamo proprio sicuri? Davvero non c’è un barlume di speranza? Un minimo spiraglio di possibile intervento per scongiurare un destino che sembra ineluttabile? E se sì, a quali condizioni? Attraverso quali ostacoli? Siamo ancora in tempo per correggere la rotta? Ma poi, soprattutto, la vogliamo davvero correggere questa rotta?
Dalla scienza al suo opposto, dagli algoritmi alle abitudini quotidiane, dalla politica al progresso e l’inerzia che lo frena, Valerio Aprea porta in scena una serie di monologhi scritti per lui da Marco Dambrosio, in arte Makkox in un assolo iperbolico attorno al concetto di cambiamento, necessario ad affrontare il buio che ci minaccia laddove comicità e assurdo divengono strumenti affilati per affrontare e provare a scongiurare il grande spauracchio dell’apocalisse. Dall’incontro tra l’attore e il disegnatore all’interno di Propaganda live su la7 nasce questo spettacolo che inserisce alcuni dei monologhi più significativi di quell’esperienza all’interno di un discorso più ampio fatto direttamente al pubblico coinvolto a più riprese in quello che si può definire un assolo a metà tra il recital e la stand-up.
Una serata per sole donne (Cis, Trans, Non Binery)
regia di Silvia Gallerano di e con Giulia Aleandri, Elvira Berarducci, Smeralda Capizzi, Benedetta Cassio, Livia De Luca, Chantal Gori, Giulia Pietrozzini, Silvia Gallerano con il contributo di Serena Dibiase e la voce di Greta Marzano allestimento luci Camila Chiozza consulenza costumi Emanuela Dall’Aglio cura del progetto Nicoletta Scrivo una produzione Teatro di Dioniso, direzione artistica Michela Cescon in collaborazione con PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe, direzione Claudia Di Giacomo e Roberta Scaglione e Frida Kahlo Productions con il contributo del MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio e Roma Capitale in collaborazione con SIAE- Società Italiana degli Autori ed Editori si ringraziano per il supporto e l’ospitalità ATCL per Spazio Rossellini, Lottounico, Fortezza Est e Fivizzano27
Promosso da Cittadinanzattiva Lazio APS, da Round Robin Editrice, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio
E’ stato richiesto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
Un ringraziamento particolare ad Alessandro Longobardi
Diretto da ENZO DE CAMILLIS
Lo spettacolo è liberamente tratto dal libro “Pasolini un caso mai chiuso” dell’avv. Stefano Maccioni. La rappresentazione, reading interpretativo, si compone di momenti teatrali e audiovisivi dedicati alla vicenda giudiziaria dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto all’Idroscalo di Ostia nella notte tra il primo e due novembre 1975, nonché con precisi riferimenti all’ opera ed all’impegno civile dell’Artista.
Lo spettatore, dunque, potrà autonomamente valutare gli angoli oscuri, mai investigati, del caso anche attraverso la visione di documenti e filmati inediti.
L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini al fine di arrivare alla istituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta o una nuova riapertura delle indagini.