Buche, sempre buche, fortissimamente buche


Lavori a Porta Maggiore
Lavori a Porta Maggiore

Prendo in prestito dal blog di Kenpachi (vedi) questa foto che testimonia che fin dall’estate del 2008 si è lavorato a Porta Maggiore per il rifacimento totale del manto stradale, lavori terminati in maniera definitiva solo a giugno di quest’anno. Puntuale, dopo neanche quattro mesi, è arivata una ditta che lavora  per una delle società dei pubblici servizi ed ha   iniziato a sfasciare di nuovo e rattoppare alla meglio la strada all’altezza dell’incrocio con via di Porta Maggiore. Finalmente la cosa non è passata inosservata e qualcuno al comune ne ha tratto delle conseguenze (vedi articolo de “Il Tempo” del 19 ottobre). Da parte nostra delle semplici considerazioni :

gli interventi alle reti sotterranee dei pubblici servizi posono essere di due tipi

  • Pianificati, ed allora occorre la massima collaborazione tra  i vari enti deputati alla manutenzione delle strade e le società dei pubblici servizi (ACEA, ENEL, Telecom , Italgas etc.) per concordare gli interventi in maniera tale da non buttare via inutilmente il denaro pubblico che si spende per ripavimentare le strade. E nel secolo XXI non mancano certo gli strumenti (informatici e non) per arrivare a dei risultati soddisfacenti. 
  • Di emergenza. Ma qui vale il discorso che chiunque abbia necessità di scavare per effettuare una riparazione debba ripristinare  il manto stradale nelle stesse condizioni in cui era prima dello scavo specie se erano stati effettuati dei lavori di ripristino da breve tempo.

  Basterebbe lavorare con queste direttive per rendere la vita meno difficile dando per scontato il fatto che a Roma non sia stato mai possibile progettare una rete  di tunnel (come hanno tante altre capitali e città nel mondo) che renda possibile l’ispezione e la riparazione delle reti sotterranee senza dover sfasciare le strade ogni volta che se ne presenta l’esigenza.

2 pensieri riguardo “Buche, sempre buche, fortissimamente buche”

  1. FINALMENTE!!!! mi compiaccio che qualcuno inizi a riflettere sull’importanza della pianificazione per la manutenzione dei sottoservizi che sempre più di frequente necessitano di interventi sia di adeguamento e aggiornamento,sia per eventuali interventi manutentivi senza per questo dover intervenire sui piani stradali in modo invasivo.
    Oggi vi è una nuova ed innovativa proposta per la soluzione definitiva delle problematiche connesse alle manutenzioni stradali e a quelle dei sottoservizi che, oggi, molto più di ieri, assolvono ad una quantità di servizi. Vedi:(www.sistemagimas.it)
    Il sistema stradale GIMAS consente di interconnettere i piani stradali, mantenendone integre le caratteristiche, con i sottoservizi, in modo semplice, preciso, non invasivo, non rumoroso, economico; queste sono solo alcune delle sue peculiarità.
    Se poi si volesse riflettere anche su un possibile tornaconto economico, si potrebbe ipotizzare che, ad esempio, l’Amministrazione Comunale potrebbe trarne un vantaggio economico locando lo spazio sottostante a tutti quegli enti,così come scritto nell’articolo, Telecom – Acea – Enel – Italgas che per necessità ne devono usufruire per dislocare le proprie reti di servizio, offrendo loro spazi fruibili e facilmente raggiungibili.
    Naturalmente è utile considerare che con questo sistema non si demolisce più per riparare i sottoservizi, non si ripristinano più i piani stradali perché questi non vengono intaccati in alcun modo ottenendo così un notevolissimo risparmio economico per l’Amministrazione, un considerevole risparmio di tempo per l’esecuzione dei lavori, un vantaggio per la mobilità cittadina, una vivibilità certamente superiore con vantaggi enormi per l’intera collettività.
    Sono ben lieto, quindi, di far presente che nel XXI esiste un sistema, tra l’altro tutto italiano,che permette d’intervenire in modo del tutto inusuale per le nostre abitudini.
    Cordialmente, Gianfranco Mascoli

  2. La ringrazio per il suo intervento. Il blog è a disposizione di tutti, e quindi, chi ha potere decisionale per quanto riguarda questo argomento ne tragga le logiche conclusioni. Così come “la legge non ammette ignoranza”, direi che anche l’amministrazione della cosa pubblica non ammette ignoranza perchè se esistono procedure e metodologie che migliorano la vivibilatà e non costano di più nell’economia generrale non vedo perchè non prenderle in considerazione.

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