Nei giorni scorsi i giornali e i vari notiziari televisivi hanno dato grande risonanza all’operazione della DIA che ha portato al sequestro di beni per centinaia di milioni di euro appartenenti a personaggi di spicco nel mondo della malavita organizzata. Evidenti gli intrecci che portavano a Roma e in maniera specifica al rione Esquilino per il commercio di merce contraffatta di origine cinese. Il capo della Procura distrettuale antimafia di Roma, Giancarlo Capaldo, ha detto testualmente “Emerge una mutazione della criminalità che amplia il proprio intervento in tutti quei settori finanziari utili per riciclare i proventi illeciti. Il giro d’affari del contrabbando di merci contraffatte ha quasi raggiunto, se non superato, quello degli stupefacenti”. Ora, certamente, non basterà questo intervento,pur di amplissimo respiro, a stroncare il traffico di merce contraffatta che nel corso degli anni ha fatto dell’Esquilino la base operativa per il commercio illecito in tutta Europa, ma è fuor di dubbio che finalmente le autorità hanno recepito che dietro il fenomeno delle centinaia di attività commerciali riciclate in pochi giorni da negozi tradizionali a show room sempre vuoti si nascondeva qualcosa di poco chiaro come peraltro residenti ed associazioni avevano capito da tempo. Speriamo che sia un primo passo verso il tanto auspicato ritorno alla legalità nel nostro rione perchè, sia chiaro, ben vengano i cinesi onesti, Roma e l’Equilino li accoglieranno senza problemi ma la camorra, la mafia cinese, la ndrangheta e tutte le mafie non vogliamo assolutamente che prosperino e facciano affari anche dalle nostre parti.
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