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La tradizione dell’Epifania nella Basilica di Santa Maria Maggiore

Come ogni anno in occasione della festività dell’Epifania pubblichiamo alcune notizie storiche sulla basilica di Santa Maria Maggiore che tra le  basiliche maggiori è quella più legata alla tradizione di questa ricorrenza. Già due anni fa pubblicammo un post sulle rappresentazioni musive all’interno della basilica relative all’adorazione dei Magi interessantissime non solo da un punto di vista artistico ma anche da un punto di vista storico. Ecco l’articolo in questione

Quest’anno riportiamo un articolo apparso sull’account Facebook ufficiale della Basilica che riguarda le figure dei Magi riprodotte nel celeberrimo presepe di Arnolfo di Cambio custodito ora nel rinnovato Museo della basilica.

𝐋’𝐀𝐝𝐨𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐚𝐠𝐢 𝐝𝐢 𝐀𝐫𝐧𝐨𝐥𝐟𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐦𝐛𝐢𝐨 – ispirazione e invito a far parte di una scena sacra
L’Adorazione dei Magi di Arnolfo di Cambio, custodita nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, è considerata il 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐩𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐭𝐞. Realizzato per l’antico Oratorio del Presepe durante il Pontificato di Niccolò IV (1288-1292), l’opera mette in scena un teatro sacro.
Con il dono dell’oro e dell’incenso, i Magi rimandano alla regalità e al sacerdozio del Bambino, mentre la mirra – un’erba medicinale usata nelle pratiche d’imbalsamazione – simboleggia l’umanità fisica di Gesù, destinato a morire e a essere sepolto.
L’ipotetica ricostruzione del gruppo si basa sul “criterio di visibilità”. Tale tecnica artistica dettaglia solamente le parti visibili allo spettatore da un punto di osservazione predefinito. Ancora oggi si può dedurre che l’obiettivo principale di Arnolfo era il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Ciò è evidente in particolare nella figura del Magio inginocchiato che, assumendo una posizione simile a quella dello spettatore, trasporta quest’ultimo verso il gruppo sacro.
Secondo alcuni studiosi, artisti come Botticelli (Adorazione dei Magi, Washington, National Gallery of Art) e Leonardo da Vinci (Adorazione dei Magi, Firenze, Gallerie degli Uffizi) si sono ispirati al gruppo di Santa Maria Maggiore. Essi avrebbero ripreso da Arnolfo la concezione spaziale e, innanzitutto, la figura in primo piano del Magio di spalle, che invita l’osservatore a prendere parte alla scena sacra di Betlemme.
Il gruppo scultoreo è ora esposto in una nuova vetrina nella 𝐒𝐚𝐥𝐚 𝐁𝐞𝐭𝐥𝐞𝐦𝐦𝐞 𝐝’𝐎𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 del 𝐏𝐨𝐥𝐨 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐢𝐚𝐧𝐨, visitabile ogni giorno.

L’Adorazione dei Magi a Santa Maria Maggiore

Nella Basilica di Santa Maria Maggiore non solo è custodito il Presepe di Arnolfo di Cambio, il più antico della storia dell’arte, e la “Sacra Culla”, la mangiatoia in cui,secondo la tradizione, Maria depose Gesù Bambino, ma sono presenti anche dei mosaici che ritraggono l’Adorazione dei Magi.

Il primo è una delle scene che compongono il ciclo musivo dedicato all’infanzia di Gesù nell’Arco Trionfale.  E’ antichissimo (V secolo d.C.) e la scena è rappresentata in maniera assai diversa da come la immaginiamo da secoli e da come ci è stata tramandata dall’epoca di San Francesco. Gesù Bambino appare come un re o un imperatore assiso su un trono e la Vergine Maria come la Regina Madre. I Magi si presentano con vestiti di foggia orientale (persiana?) e sembrano tutti di giovane età a differenza dell’iconografia tradizionale che da secoli li indica come persone di età diversa e con vestiti tipicamente occidentali. Presumibilmente anche i doni sembrano diversi da quelli universalmenti conosciuti come l’oro,  l’incenso e la mirra.

L’Adorazione dei Magi nell’Arco Trionfale. Cliccare per ingrandire

Il secondo si trova nell’abside della Basilica ed è opera di Jacopo Torriti l’artista che lavorò a Roma tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo e fu l’artefice dell’intera opera monumentale che riveste di mosaici l’abside che venne commissionata dal Papa Niccolò IV nel 1288 e venne terminata nel 1295 e la scena dell’adorazione dei Magi ne è solo un piccolo particolare.  I tre saggi sono diventati persone di età diversa (un giovane, un uomo di mezza età e infine un anziano), i doni sono divenuti quelli tradizionali, i vestiti sono di foggia occidentale. La Vergine con il Bambino risulta ancora seduta su un trono e non c’è ancora traccia di stalle e mangiatoie.

L’Adorazione dei Magi di Jacopo Torriti nell’abside della Basilica. Cliccare per ingrandire

Per finire anche il programma di Mediaset Infinity “Viaggio nella grande bellezza” si è occupato di questo mosaico in un video di un paio di anni fa con il commento dell’attore Cesare Bocci