Se qualcuno ancora non fosse al corrente della creazione della pista ciclabile ricavata all’interno del tunnel di Santa Bibiana pubblichiamo un esauriente video di “RomaFaSchifo” che evidenzia le molte contraddizioni e criticità di questa opera. Siamo assolutamente d’accordo che il cervellotico passaggio ciclabile sul marciapiede e il conseguente divieto di transito per i pedoni non può che generare una guerra tra poveri e che in ultima analisi gli unici a rimetterci sono proprio i pedoni che si vedono costretti ad autentici “giri di Peppe” per attraversare in sicurezza sia dalla parte di via Giolitti sia dalla parte di via Tiburtina.
In più vorremmo aggiungere una cosa che nessuno ha fatto notare e che rende ulteriormente più difficoltosa la vita dei pedoni che utilizzano un mezzo pubblico per recarsi al lavoro o comunque per spostarsi in città: per realizzare questo capolavoro è stata soppressa (non spostata) la fermata della linea 71 che fermava all’imbocco del tunnel di Santa Bibiana costringendo quindi chi ha bisogno di utilizzare questo autobus a recarsi o alla fermata davanti al teatro Jovinelli a via Giolitti oppure proseguire per prenderlo a via Tiburina. Lasciamo a voi ogni commento…
In ultima analisi vorremmo far notare come a via Giolitti i pedoni siano assolutamente bistrattati e dimenticati: ricordate il passaggio pedonale davanti al cd. Tempio di Minerva Medica ostruito da sempre da un muro del monumento? Beh, qualcuno ha pensato bene di ostruirlo completamente per ricavarci un ambiente protetto per il bivacco.
Nei giorni scorsi grande clamore ha suscitato l’iniziativa di alcuni residenti dell’Esquilino che hanno creato una pista ciclabile all’interno del tunnel di Santa Bibiana. Da una parte uno schiaffo all’immobilismo del Comune riguardo a questo aspetto della mobilità, dall’altra la chiara dimostrazione che con tanta buona volontà e qualche spicciolo (non servono milioni di euro) si potrebbe fare molto per migliorare la qualità della vita di tante persone.
Dopo poco più di 24 ore il Comune allertato dal successo e dal consenso che questa iniziativa stava ottenendo sui social network e su internet in genere ha pensato bene di eliminare la ciclabile altrimenti avrebbe potuto rappresentare un “pericoloso” precedente ed essere di esempio anche in altre zone della città.
Intendiamoci così come era congegnata specie se utilizzata per passare da S. Lorenzo all’Esquilino andando contromano sarebbe risultata troppo pericolosa per l’attraversamento del semaforo che regola il traffico veicolare e la linea ferroviaria Laziali Giardinetti (vedi fotografia a sinistra-Roma Today) ma stupisce, in questo contesto, il rigore e il tempismo del Comune; tutti noi gradiremmo una presenza così tempestiva ed incisiva dei vigili urbani anche per tante altre situazioni legate alla legalità e al decoro urbano nel nostro rione e in tutta Roma. Una pista ciclabile, utilissima e auspicabilissima, sarebbe solo uno dei sogni insieme alla dismissione della ferrovia e l’istituzione di aree pedonalizzate per donare a via Giolitti quell’importanza che merita grazie anche ai suoi monumenti fantastici ma sottostimati e semisconosciuti ai più. Per ultimo una precisazione, in molti articoli si è letto che l’eccessiva larghezza del tunnel (9 metri ca.) è dovuta per favorire il traffico automobilistico . In realtà il tunnel è stato pensato e realizzato molto prima che apparissero le automobili a Roma. Prova ne è che risulta già indicato nelle tavole che pubblicò Rodolfo Lanciani nella sua “Forma Urbis” create dal 1893 al 1901 (vedi).