Dal 23/1 al 5/2/25 “Visioni artificiali” Mostra di Stefano Mecchia al Gatsby Cafè


Dal 23 gennaio al 5 febbraio 2025

GATSBY CAFE’

Visioni artificiali

Mostra di

Stefano Mecchia
Può l’intelligenza artificiale diventare un “pennello” nelle mani dell’artista? Si può parlare di creatività ibrida umano-artificiale?
Questo progetto artistico vuole essere una provocazione per rimettere in discussione il concetto stesso di “Arte”. Tramite la descrizione minuziosa di un testo, l’Uomo indica alla Macchina ciò che vorrebbe veder materializzato. La Macchina interpreta il testo dell’Uomo secondo la “sua” intelligenza, aggiungendo il “suo” tocco creativo.
Il lavoro esposto è frutto di questa “collaborazione” umano-artificiale, partendo dall’idea di una Roma fantastica, idealizzata ed esaltata nella sua classicità, stratificata in architetture
inverosimili e allo stesso tempo riconoscibili, dal mondo antico a quello moderno.
Visioni oniriche e reali che si fondono insieme, come Uomo e Macchina.
***
Sono Stefano Mecchia, classe 1968 e lavoro come consulente informatico dal 2000. Fin da bambino ho sempre avuto interesse per tutto ciò che riguarda la costruzione o creazione di cose, quindi principalmente attratto dal settore tecnologico ma non solo. Infatti per me la creatività è un concetto olistico, a trecentosessanta gradi, e parallelamente a quella che si può definire un’attività razionale, ho affiancato sempre un interesse verso le arti figurative, prima verso la fotografia e successivamente verso la pittura.
Nasco come fotografo dilettante negli anni ’90, apprendendo quasi tutte le tecniche di ripresa, dal ritratto al paesaggio, allo still life, sia a colori che in bianco e nero, arrivando a controllare l’intero processo di stampa in bianco e nero.
Dopo un lungo periodo di stasi dovuto ad impegni lavorativi e familiari, mi sono riaffacciato sul mondo dell’arte dedicandomi alla pittura. Avendo un lato caratteriale molto sfidante, sono partito con una delle tecniche più difficili, ovvero l’acquerello, che andava di pari passo con la pratica del disegno puro a matita. Questo mi ha conferito una certa padronanza di base che ho
ritrovato poi nella pittura su tela con acrilico. I miei soggetti attuali riguardano paesaggi urbani metafisici.
Mi ispiro molto a maestri come De Chirico e Sironi, cercando di evolvere il mio stile personale. Amo infatti la solitudine ed il silenzio, le atmosfere sospese e rarefatte che predispongono alla meditazione, cose che ritrovo anche in altri miei interessi, come i viaggi in bicicletta e le escursioni in montagna.
A cura di Severine Queyras

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