Picnic all’Esquilino


Ritornati dalle vacanze ci si imbatte, purtroppo, in quella che è la cruda realtà del rione : abbiamo lasciato paesetti lindi con fioriere curatissime e neanche un pezzetto di carta per terra e questo è lo spettacolo che ci offre l’Esquilino in questi giorni.

 

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Ignoranza, inosservanza delle più elementari regole del vivere civile da parte di extracomunitari, giovinastri annoiati e anche di turisti che di fronte a questo schifo non esitano a rincarare la dose ma l’AMA dov’è in questi giorni, sono andati tutti in vacanza come gli operai della Terna ?

1 commento su “Picnic all’Esquilino”

  1. Lo spettacolo è ogni giorno più deprimente: il caldo di questi giorni non aiuta sicuramente l’igiene pubblica, non assistita dall’AMA che sembra in effetti essersi dimenticata di intere strade (vds al riguardo la sporcizia che staziona ormai da giorni accanto ai secchioni di via Bixio-angolo via Principe Umberto, dove si fa persino fatica a camminare tra i topi, le blatte e la puzza). Il Comune di Roma è assente in tutto quello che riguarda i diritti degli abitanti della zona e ancora una volta mi riferisco alla pietosa condizione in cui versa via Bixio. In una democrazia la gente espone i problemi affinchè chi è (lautamente) pagato per risolverli si rimbocchi le maniche.
    In questo caso non accade. Cosa manca?
    E’ la prima volta, in anni di tasse, che ho bisogno dell’intervento del Comune per ripristinare una situazione di diritto, di igiene, di pulizia e di sicurezza e mi rendo conto che questa Amministrazione ci HA ABBANDONATO.
    Mi domando anche: che fine ha fatto il cartello di cantiere che dovrebbe essere apposto per Legge sulle (precarie) recinzioni del cantiere della Terna di via Bixio? Perchè la ASL, competente per questi controlli e per le eventuali sanzioni, non si vede e non si sente? Di una cosa sono quasi certo: se fossi un piccolo imprenditore con un cantiere aperto subirei controlli amministrativi dalla mattina alla sera.
    Questo rione non ha bisogno di centinaia di phone center accatastati l’uno sull’altro e frequentati, spesso, da facce poco raccomandabili fino a tarda ora. Servono servizi, pulizia, scuole, negozi, supermercati, ritrovi per i giovani.
    Sono nato e cresciuto qui ma mai, come oggi, il degrado a cui assistiamo, mi sta convincendo che l’unica strada è trasferirsi altrove e abbandonare al proprio destino uno dei più bei quartieri di Roma Nostra.

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